Tecnico dell’inclusione Socio Lavorativa: Analizzare a fondo i problemi della persona e favorirne l’integrazione sociale

Tecnico dell’inclusione Socio Lavorativa: Analizzare a fondo i problemi della persona e favorirne l’integrazione sociale

L’inclusione è un concetto fondamentale che rappresenta lo strumento che valorizza le azioni della formazione professionale. Tutto questo, rappresenta l’iniziativa del corso di formazione di Tecnico dell’Inclusione Socio Lavorativa di cui sono aperte le iscrizioni. Il corso è riconosciuto dalla Regione Puglia con atto dirigenziale della sezione formazione professionale n.1163 del 29/12/2016

Ma in che cosa si sostanziano le attività previste dal corso?

La figura professionale che intendiamo formare è quella dell’esperto che favorisce l’inclusione sociale di fasce svantaggiate attraverso l’inserimento lavorativo coordinato con interventi di sostegno sociale e sanitario – spiega la direttrice del Fermi Rosanna Genga.

Cosa si intende per fasce svantaggiate?

Esse riguardano principalmente quelle in condizioni di disabilità o di svantaggio derivante dallla compresenza di diversi fattori. Il tecnico promuove lo sviluppo personale e professionale del soggetto in situazioni di svantaggio o disabilità, motivandolo e sostenendo le ricerche lavorative legate all’inclusione sociale. Il tecnico rileva ed analizza i bisogni della persona, in base alle sue problematicità, affianca l’utente nella raccolta di informazioni funzionali e nell’elaborazione di un progetto di inserimento lavorativo finalizzato alla sua occupazione e inclusione.

In tal senso – prosegue Rosanna Genga – questa figura professionale si raccorda con la rete dei servizi che ha o può avere in carico l’utente, considera i diversi fattori di svantaggio della persona, le sue potenzialità ed elabora proposte per l’inserimento occupazionale e di integrazione sociale rispetto all’offerta di servizi disponibili su territorio, restituisce ai referenti della rete di servizi dei feedback sull’attuazione e sui risultati di tali azioni. Questa figura professionale interagisce con i servizi per il lavoro ed attiva contatti diretti con le aziende e gli organismi di rappresentanza. Accompagna la persona nel suo ingresso in azienda, collabora con i referenti nel contesto organizzativo ospitante alla definizione di compiti e ruoli in sintonia con specifici interessi, vocazioni e difficoltà emerse durante la consulenza individuale oltre che coerenti con le esigenze del contesto aziendale. Supporta l’azienda nell’organizzazione delle attività che coinvolgono la tipologia di utenti. Monitora e controlla le condizioni di inclusione e il grado di inclusione e soddisfazione della persona coinvolta nel progetto.

Come si svolgerà il corso?

Le attività formative si svolgeranno nel corso di 600 ore di cui 420 frontali e 180 ore di stage da svolgere presso:

  • Cooperative di tipo B, in cui ci si occupa dell’inserimento lavorativo di persone appartenenti alle categorie svantaggiate.
  • Organizzazioni no profit, che tra le finalità hanno quelle dell’inserimento lavorativo di persone disabili-svantaggiate (es. Associazioni di recupero di tossicodipendenti, fondazioni che operano nel campo della marginalità ecc.)
  • Strutture che promuovono lo sviluppo occupazionale di specifici target, a titolo esemplificativo: sportelli dedicati presso i servizi per il lavoro pubblici e privati;

 

Qual è il requisito di ingresso?

 

Per accedere al corso è necessario essere in possesso di laurea triennale (di primo livello) i cui ambiti disciplinari caratterizzanti afferiscono all’area psico-pedagogica oppure dopo il conseguimento di un titolo di istruzione secondaria di secondo grado, aver svolto almeno 3 anni di esperienza documentata nel settore.

 

 

Previo superamento dell’esame finale, i corsisti potranno conseguire un attestato di qualifica professionale riconosciuto dalla Regione Puglia e valido ai sensi dell’art 14 della legge Nazionale n.845/78

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