Dott. De Fazio: “L’informatica è fondamentale nel mercato nel lavoro ma anche per la promozione della coesione sociale”

Dott. De Fazio: “L’informatica è fondamentale nel mercato nel lavoro ma anche per la promozione della coesione sociale”

Lo studio dell’informatica è sempre più indispensabile in un mondo globalizzato in cui la formazione professionale, in rapporto alle nuove tecnologie, gioca un ruolo strategico. Ne parliamo con il dott. Nicola De Fazio, docente di informatica presso il “Fermi”

Quali sono stati i moduli che hanno animato il corso di informatica?

Il NIC – Nucleo Informatico Concettuale – ha come obiettivi del percorso formativo l’acquisizione delle conoscenze di informatica di base. La competenza in uscita che si raggiunge, consiste nell’essere in grado di usare il computer per svolgere semplici compiti. Trattandosi di informatica “di base”, non è richiesto alcun prerequisito di ingresso e molti dei partecipanti, per età o per interessi personali, erano spesso distanti dai concetti tipici dell’informatica, nonostante magari avessero uno smartphone o utilizzassero applicazioni come whatsapp o facebook.

Il percorso formativo si è articolato partendo dai concetti teorici del cosa è un personal computer e come funziona, dell’hardware che lo compone e dei concetti di sistema operativo, file e tipi di file, cartelle e file system. Alla parte teorica sono seguite le lezioni pratiche che hanno permesso agli allievi di esercitarsi con Word per la stesura di semplici documenti di testo; con Excel per realizzare fogli elettronici con esempi di calcoli e funzioni matematiche e logiche; di utilizzare un browser web per la navigazione internet e la posta elettronica ed infine con PowerPoint per la realizzazione di semplici presentazioni multimediali.

Quanto è importante oggi avere una certificazione informatica nel proprio curriculum?

Le competenze informatiche sono fondamentali per ogni individuo, perché costituiscono un valore aggiunto per il mercato del lavoro, ma anche per la coesione sociale e la cittadinanza attiva.

Sono un formatore e supervisore AICA – Associazione Italiana per il Calcolo Automatico – e quindi conosco le varie certificazioni informatiche (Nuova ECDL, IT SECURITY, ECDL Health, Digital Marketing, ecc) e la loro spendibilità nel mondo lavorativo. Basti pensare a come il MIUR abbia deciso di considerare (e valutare attribuendo un punteggio) il possesso della certificazione “IT Security Specialized Level” per il personale concorrente alle graduatorie ATA: ben 3 punti per i docenti! Credo quindi che, mai come oggi, sia fortemente penalizzante non avere a curriculum una certificazione informatica tramite la quale dimostrare di possedere strumenti e metodi utili in ambito lavoratorivo.

Come si sta evolvendo l’insegnamento dell’informatica?

L’informatica è ancora un settore in rapida crescita e mutazione, tanto per gli utenti quanto per i formatori. 10 anni fa non si parlava di ransomware o social network, non si utilizzavano le LIM né tantomeno gli smartphone (il primo iPhone è stato commercializzato il 29 giugno 2007). Oggi è abbastanza comune che gli allievi “adulti” utilizzino tecnologie “moderne” pur non sapendo il perché di molte delle funzioni che magari utilizzano quotidianamente. Del resto computer e software sono user friendly, di facile utilizzo anche per chi non è esperto. Oggi i docenti hanno a disposizione molteplici sussidi didattici che agevolano e semplificano l’insegnamento (non solo dell’informatica) anche in tempi differiti rispetto a quelli tradizionali (si pensi ad esempio alle piattaforme di e-learning).

Poi ci sono le nuove generazioni, i nativi digitali, a cui non vanno spiegate tante delle cose che si sono dovute raccontare a chi l’informatica l’ha vista come un cambiamento… ma questa è un’altra storia.

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